Se avete un iPhone e usate FaceTime per effettuare gratuitamente videochiamate con altri utenti Apple, fate attenzione perchè se qualcuno che usa la stessa applicazione vi chiama potrebbe ascoltarvi anche se non rispondete.
E’ stato infatti scoperto un bug che in pratica trasforma il telefono del destinatario di una chiamata FaceTime in un microfono ambientale mentre la chiamata sta ancora squillando.
Se il destinatario della chiamata preme il tasto di accensione sul lato dell’iPhone, un’azione che viene in genere utilizzata per silenziare o ignorare una chiamata in arrivo, il telefono avvierà la trasmissione del video al chiamante, che a vostra insaputa potrà così sentire le vostre conversazioni.
La notizia, prima diffusa dal sito 9to5Mac.com , è poi risultata vera e confermata dalla stessa Apple, che si è subito attivata promettendo il rilascio di un upgrade per risolvere il problema entro questa settimana.
FaceTime è un servizio gratuito per le videochiamate incluso in iPhone (iPhone 4 e successivi), iPad (iPad 2 e successivi), iPod Touch (dalla quarta generazione in poi) e computer Mac (con OS X Lion o successivi) e può essere usato anche da Apple Watch.
Funziona sia in Wi-Fi che in 3G/4G e non richiede alcun tipo di configurazione particolare da parte dell’utente. Insomma, i vantaggi per gli utenti che hanno installato questa applicazione sono davvero tanti, almeno fino a quando non sono sorte queste ultime e imbarazzanti complicazioni.
Ironia della sorte, la notizia del bug è uscita poco dopo il tweet che Tim Cook ha postato in occasione della Giornata internazionale della privacy istituita dall’UE celebrata ieri, in cui il Ceo di Apple aveva messo l’accento sulla necessità di agire e portare avanti riforme concrete per tutelare la privacy.
In attesa che Apple rilasci l’aggiornamento del software, sembra evidente che il modo migliore per correre ai ripari per tutti coloro che usano l’iPhone sia quello di disabilitare Facetime dalle impostazioni del proprio telefono. A mali estremi, estremi rimedi, ma così la privacy è salva, almeno per adesso.
Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy – @Nicola_Bernardi